L'epoca Romana

«Nel frattempo nacque Roma. E Bergamo la vide crescere, la amò sentendola sorella, città della stessa penisola mediterranea.E quando Roma, fatta forte e potente, giunse fin quassù in cerca di domini, Bergamo le si assoggettò, la aiutò a combattere contro Annibale, preparò armi fortissime (lavorate nel territorio di Clusone) per le sue vittorie e Roma la nominò Colonia Latina.E, col fervore, Bergamo ereditò l'anima e il volto, la religione e la legge, l'ordinamento e la forza dei latini». (M. Cugini "Breve storia di Bergamo")

Nelle città sorsero: il foro, l'arena, i templi, gli archi, le are in onore della dea Venere, alla dea Fortuna, alla dea Minerva, a Cerere, a Plutone. E la vita si svolgeva fra quei luoghi: la politica e gli affari si trattavano nei fori; i giochi si facevano all'arena; nei templi e davanti alle are si pregano gli dei e si offriva loro l'incenso; nel pedagogium si studiava la grammatica.

La pianura invece fu divisa in zone, chiamate Pagi, ciascuno dei quali comprendeva parecchi villaggi e prendeva il nome della divinità che era particolarmente venerata dagli abitanti del Pago stesso. Si ebbe il Pagus Minervae, il Pagus Saturnius, il Pagus Fortunensis, ecc. Il tratto di terra tra il Brembo e l'Adda, corrispondente alla zona dell'Isola, era chiamata Pagus Fortunensis. Il nostro paese, quindi, appartenne a questo Pagus.

I primi cristiani

Era l'anno 753 di Roma, regnava l'imperatore Cesare Ottaviano Augusto quando, nell'oscura terra della Giudea, nacque Gesù Cristo.

Dopo un lungo periodo di vita privata, 30 anni, Gesù iniziò l'insegnamento pubblico della nuova Dottrina e, con la bontà delle sue parole e con la potenza dei miracoli, sconvolse il mondo e scosse gli animi e le civiltà. Iniziò così un'Era nuova.

Egli andava dicendo: «Amatevi gli uni con gli altri. - Perdonate! - Siete figli dello stesso Dio... Queste parole, come fresca rugiada su un fiore avvizzito, scendevano nei cuori dei poveri, dei derelitti, dei perseguitati e li aprivano alla fede, alla speranza, alla carità.

Intorno a Lui aumentavano i seguaci, e molti furono i seguaci dei Suoi Apostoli. Gesù non ebbe una grande fortuna su questa terra: morì crocefisso; ma il Suo Sangue scorre ancora per salvarci e per redimerci e la Sua bella e buona religione si diffonderà su tutto il mondo.

Ma gli Imperatori non videro di buon occhio il diffondersi di questa nuova religione e, per arrestarla, incominciarono a perseguitare i cristiani. Questi, per difendere e per diffondere la vera Dottrina, divennero martiri.

L'Imperatore Costantino, con l'Editto di Milano, nel 313 dopo Cristo, pose fine alle persecuzioni e lasciò liberi i cristiani di pregare nei loro Templi e di professare la loro religione.

Bergamo conobbe la, dottrina cristiana forse attraverso quei cristiani condannati ai lavori forzati nelle miniere delle nostre valli. Sulla fine del secolo III fu fecondata dal sangue di S. Alessandro. Progredì nella fede per opera del suo primo Vescovo, S. Narno, e dei suoi successori che poterono usufruire della pace religiosa stabilita da Costantino. Non sappiamo però quando la fede penetrò a Suisio; forse nel secolo V-VI.

Vedi anche:

Testi e foto tratti da: SUISIO Appunti di Storia - Burgo Editore.

 

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